Bianco cristallo, goccia di freddo sul nero drappo della mancanza di sogni. Lento ti posi sui dolori di questa gente. Non più fanciullesca gioia. Senso di fastidio. Di chi ha perso la possibilità di commuoversi. Ti perdi su questa arida terra, che troppo fredda non può più imbere le antiche emozioni
Il Giudice
Nero drappo grava sulle spalle. Bianca coscienza illumina il pensiero, mentre tremante mano verga il destino di un uomo. Cerchi sicurezza negli antichi testi e ricordi di auliche parole si sovrappongono ai timori dell’umano errore. Notti insonni, desiderio di famiglia, rinuncia agli affetti, lento scorrere di ore che nasconde il maturare dei figli e l’incanutire …
Incerto
Incerto sorriso. Specchio di quel desiderio che fu. Lieve sospiro. Incerta lacrima. Porta alle tue labbra ricordo di un bacio mai dato. Soccorri il ricordo, accarezzando le tue cicatrici; ogni solco, un rimpianto.
Memoria
Nessun uomo potrebbe. Ma l’uomo lo ha fatto. Tetro destino, colpa assente, silenzio tombale. Ogni passo un racconto. Urla nella mente e fiato che si spezza in una lacrima. Nulla può la comprensione se non la vergogna di essere uomini. E la speranza che non accada più. LG 2018 (01/27/2018)
Sacrificio
Silente
Silente il mio cuore, diviso fra due persone, ama nascondendo una all’altra. E triste sorride alla presenza vivendo l’assenza e nulla può il raziocinio per portare calma in un tumulto di pensieri. Sorridi ad inespressa richiesta, bramando altri sguardi e altre mani da stringere, sapendo che mai più saranno Tue (LG2018)
Waves of the sea
Infinite goals I want to overcome, pushed by waves of the sea. I break barriers of eyelashes to cross your eyes. Reflection moves me away. I will never know the pain of drowning in your gaze.
Lacrime
Lacrime, dal cielo sulla terra, dissetano il grembo che attende fertile la maturità. Lacrime, dal cielo sulla terra, dissetano un seme che, germoglio e poi pianta, nel Tuo cuore dolci frutti pone, che dai Tuoi occhi offri alla mia speranza LG2017
Ambrosia
Solo l’incessante battito del mio cuore nella testa mi ricorda che sono vivo. Mentre ragione mi illude di verace morte, che sarebbe ambrosia per il dolore, che saperti lontano, provo.
Il Poeta
Nostalgico, poso gli occhi su quelle parole che, veloci, scorrono. E accarezzo il Tuo nome. Ricordi di una persa giovinezza, risa, sfottò, abbracci. Un banco, un’aula, un professore e un sogno comune. E qui tra le mie mani il Tuo realizzato. Mi inebrio dei sentimenti che da ogni parola, come profumo, raggiunge i miei sensi. …